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Pier Paolo Pasolini durante le riprese del film Salò, 1975
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Pier Paolo Pasolini esce dal commissariato dopo l'accusa di favoreggiamento per aver lasciato fuggire un rapinatore, 7 luglio 1960 © Marcello Geppetti /Archivio MGMC/Tutti i diritti riservati

Che cos'è Città Pasolini?

Un archivio creato e gestito da Silvia Martín Gutiérrez

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Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975) è stato uno dei più grandi intellettuali del Novecento italiano: poeta, scrittore, regista e pensatore critico.


Lo scopo principale di Città Pasolini – Archivio è far conoscere la figura di Pasolini attraverso la sua produzione artistica e letteraria, ma anche tramite articoli, recensioni e interviste d’epoca, recuperati e trascritti a fini culturali e didattici da Silvia Martín Gutierrez.

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Archivio

In Città Pasolini è possibile consultare una vasta collezione di documenti d’epoca, recensioni, articoli, critiche e altro materiale, tutti dedicati a Pier Paolo Pasolini. Il mio obiettivo è rendere accessibile e diffondere contenuti culturali riguardanti Pasolini, fornendo informazioni dettagliate e storicamente rilevanti.

 

In particolare, riguardo alla fotografia, è fondamentale una catalogazione accurata e sistematica delle immagini legate alla sua vita e carriera, per preservare e valorizzare il suo lascito artistico e intellettuale.

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Comunità

Città Pasolini non è solo un archivio digitale, ma vuole diventare un luogo di condivisione di materiali pasoliniani e un foro di discussione aperto a studiosi, appassionati e curiosi. L'archivio offre una vasta gamma di contenuti su Pier Paolo Pasolini, dalle sue opere artistiche alle sue teorie, e si propone come piattaforma per approfondire e dialogare sul suo pensiero e sulla sua eredità culturale.

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Scopo culturale e didattico

“Città Pasolini” è un progetto personale e indipendente, privo di qualsiasi sostegno istituzionale e concepito senza fini di lucro. Il suo scopo è preservare e diffondere l'opera di Pier Paolo Pasolini, rendendo accessibile il suo lascito culturale a un pubblico ampio e variegato, senza scopi commerciali.

Archivio: interviste, articoli, saggi e molto altro

    Cineteca di Bologna

Galleria Modernissimo
(ex Sottopasso di Piazza Re Enzo)

dal 30 ottobre 2025 all’8 febbraio 2026

Il 2 novembre 1975, Pier Paolo Pasolini viene ucciso all’Idroscalo di Ostia. I notiziari sposano subito l’inverosimile tesi fornita da Pino Pelosi, legittimando un resoconto che attribuiva allo scrittore la responsabilità morale del proprio omicidio. Si ricorre al titolo del suo romanzo, Una vita violenta, per tentare di seppellire sotto l’infamia la memoria dell’artista che aveva sempre, meglio di ogni altro, analizzato il degrado della società italiana. Nei decenni successivi, invece, Pasolini è diventato un mito, non è caduto nell’oblio e anzi ha continuato a ispirare artisti di ogni genere e latitudine. Sono passati cinquant’anni, e se ancora la verità sul delitto non è stata scritta, molto possiamo ancora conoscere di quello che Pasolini ha scritto, detto e fatto nell’ultimo mese della sua vita. Attraverso documenti, carte, articoli, appunti, eventi a cui ha partecipato, la mostra ricostruisce la cronistoria delle settimane che precedettero la morte del poeta-regista. Una cesura della storia d’Italia mai davvero ricomposta.

Pasolini. Anatomia di un omicidio. Cineteca di Bologna

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