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"Bisogna cercare di inventare nuove tecniche che siano irriconoscibili, che non assomiglino ad alcuna operazione precedente, per evitare la puerilità, il ridicolo. Costruirsi un mondo proprio in cui non siano possibili confronti, per cui non esistano precedenti misure di giudizio che devono essere nuove come la tecnica. Nessuno deve capire che l’autore non vale niente, che è un essere anormale, inferiore, che come un verme si contorce e striscia per sopravvivere. Nessuno deve mai coglierlo in fallo d’ingenuità. Tutto deve presentarsi come perfetto, posato su regole sconosciute e quindi non giudicabili. Come un matto, sì, come un matto . Vetro su vetro, perché non sono capace di correggere niente e nessuno se ne deve accorgere

[...]

Ma nessuno, nessuno deve accorgersi che l’autore è un povero tremante idiota, una mezza calzetta, che vive nel caso e nel rischio. Disonorato come un bambino. Ha ridotto la sua vita alla malinconia ridicola di chi vive degradato dall’impressione di qualcosa perduto per sempre."

Pier Paolo Pasolini da 'Teorema' Garzanti (1968)

Teorema (1968)

Pier Paolo Pasolini insieme a Silvana Mangano sul set di Teorema (1968)
Angelo Frontoni 
© Museo nazionale del cinema - Torino

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