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Immagine del redattoreCittà Pasolini

Pier Paolo, Gideon, Deborah: gli inafferrabili tre



Pasolini ©Deborah Imogen Beer e Gideon Bachmann- Cinemazero/Riproduzione riservata

Mercoledì 24 aprile 2019 alle ore 18.00 verrà inaugurata al Centro Studi Pasolini di Casarsa la mostra fotografica "Inafferrabile. Lo sguardo di Pier Paolo Pasolini", con le fotografie scattate da Gideon Bachmann e dalla sua compagna Deborah Beer nell’arco della loro amicizia pluridecennale con Pasolini. Un percorso che attraverso quasi cento foto mette lo spettatore di fronte allo sguardo – inafferrabile – del poeta, colto negli spazi famigliari delle sue case, in momenti di intima condivisione tra amici.

La mostra sarà visitabile fino al 1° settembre 2019 ed è organizzata dal Centro Studi in collaborazione con Cinemazero, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Casarsa.

"Aveva esattamente il doppio degli anni di lei, quando si sono conosciuti Gideon Bachmann e Deborah Beer. Lui quarantenne intellettuale, regista, critico, giornalista, fotografo e molto altro ancora; lei ventenne, inglese, riservata fino a sfiorare la timidezza, sensibile, attenta, profonda nell’animo. Nacque un raro e prezioso rapporto osmotico fatto di amore, complicità, rispetto e tenerezza. Eravamo all’inizio degli anni Settanta e Gideon Bachmann decise di non fotografare più per non interferire nel lavoro di Deborah Beer, per non creare imbarazzo e vacua concorrenza fra loro due. La sola eccezione erano gli incontri con Pier Paolo Pasolini che Gideon fotografava, non per dovere professionale, ma per stima ed amicizia nei confronti del regista/poeta.

Con Pasolini si erano conosciuti a Venezia nel 1960 alla conferenza stampa di presentazione di Accattone. Gideon, appena giunto in Italia da New York, quasi totalmente digiuno di cinema italiano, pose una provocatoria domanda a Pasolini che non riuscì compiutamente a rispondere per i tempi stretti dell’incontro. Si dettero appuntamento a Roma dove Pasolini ricevette Bachmann nel terrazzo del condominio di via Carini, dove abitava, in mezzo ad una piccola foresta di antenne televisive. Nacque un rapporto di reciproca stima, che continuò,, anche, attraverso lunghe chiacchierate, corroborate da discussioni sui più diversi temi, dalla politica alla religione, dalla letteratura al cinema che confluivano poi in poderosi articoli che Gideon inviava alle riviste americane e inglesi con cui collaborava.

Inevitabile che il loro rapporto di amicizia includesse, ovviamente, l’arrivo di Deborah Beer che divenne, anche professionalmente, una presenza determinante accanto a Pasolini quando nel 1975 per le riprese di Salò il produttore Alberto Grimaldi cercava un fotografo fuori dal giro romanocentrico, discreto ed affidabile visto la delicatezza dei temi trattati dal film di Pasolini. Il suo capo ufficio stampa di allora, Nico Naldini, gli segnalò quella giovane fotografa inglese che Pasolini, peraltro, già conosceva tramite Gideon Bachmann. Ecco così ricostruito quel magnifico triangolo umano che si spezzò tragicamente la notte fra l’1 e il 2 novembre 1975."

Andrea Crozzoli

INGRESSO LIBERO

Orari: da lunedì a venerdì 15.00 – 19.00

sabato e festivi 10.30 – 12.30 e 15.00 – 19.00

– domenica 21/04 (Pasqua) chiuso

– lunedì 22/04 15.00 – 19.00

– giovedì 25/04 10.30 – 12.30 e 15.00 – 22.00

– mercoledì 1/05 10.30 – 12.30 e 15.00 – 22.00

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